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Vedo che non inserisci nessuna rivista italiana , possibile ? A mio avviso Il Fotografo mi sembra stia cercando, solo cercando per ora, di rinverdire i fasti del Diaframma. Speriamo che ci riesca ma quantomeno merita di essere citato
Ciao Roberto
Allora stilero’ una lista delle migliori italiane! Grazie mille. Ciao
In un mondo dove si affrontano con cura ed attenzione le problematiche della disabilità, rimango stupito da come nel mondo fotografico sia completamente ignorato il fatto che tutte le macchine sono fatte per soli destrimani. E se pur con rammarico, posso concepire che il mercato non possa soddisfare le esigenze di un numero limitato di casi con corpi macchina personalizzati, mi meraviglia come non si sia arrivati a progettare almeno una staffa di supporto che riporti a sinistra il pulsante di scatto, la rotellina per l’esposizione ed i pulsanti per il controllo della messa a fuoco (alla pari della tecnologia utilizzata per un semplicissimo power grip).
Ho contattato i più rinomati marchi dai quali ho solo ricevuto squallide risposte “non lo abbiamo a catalogo”. Solo una azienda cinese ha gradito il mio suggerimento e le foto inviate per provare a progettare una staffa apposita.
Perché tutto questa preoccupazione? Perche il mondo ti cambia in pochi secondi. Qualche mese fa la mia compagna, con la quale condivido la passione per le fotografie sui campi di regate veliche, ha avuto un ictus che le impedisce l’uso del braccio destro, ma poteva succedere anche per un grave incidente sulla strada o un brutto infortunio sul lavoro, ad annullare una passione.
La fotografia è fatta solo per destrimani
Buonasera: Mi permetto di inserirmi su questo commento. E sono completamente d’accordo con Roberto. Anzi dirò di più. Ci sono mille disabilità discrimate. Io ad esempio ho la gamba destra in estensione (non si piega). Non posso andare al cinema o al teatro perche non posso stare sdeduto. O in treno a meno che non poggi il piede sul sedile di fronte. In aereo è sempre un trauma ed una dipendenza continua del buon cuore delle hostess. Le automobili tengono conto dell’inversione dei pedali ma non della necessità di un sedile apposito. Io fortunatamente ero tappezziere e mi sono dovuto modificare personalmente lmeno 5 automobili dopo il mio incidente. E come questo si potrebbero trovare altri mille esempi sono certo. Insomma caro Roberto non è un mondo per disabili.
Alberto, ciao, mi dispiace sentire della tua costante “sofferenza”